Le caratteristiche di specie proprie del cavallo, naturalmente connaturate quali ad esempio il movimento, la corporeità, la ritmicità, la socialità, se opportunamente indirizzate, offrono al terapista un amplio ventaglio di possibili azioni terapeutiche.
I punti cardini degli interventi terapeutici mediati dal cavallo possono essere sintetizzati in:
– Integrazione plurisensioriale ed esperienza propriocettiva
– Esperienze in autonomia nello spazio e nel tempo
– Comunicazione e relazione
Grazie a questa sua forza il rapporto con questo animale diviene un’esperienza ricca e gratificante, sempre nuova ogni giorno.
L’équipe multidisciplinare del C.R.E.C Lions ha costantemente rilevato che la presenza del cavallo diventa un forte catalizzatore e facilitatore di scambi relazionali. La sua vicinanza e la sua spontanea propensione a comunicare spingono la persona ad attivarsi, a sentirsi protagonista in una relazione diretta ed emotiva, in cui l’animale, vissuto come essere non giudicante, le permette di esprimersi a modo proprio, senza timore di sentirsi inadeguata o fuori luogo.
La peculiarità di questo rapporto è quindi la relazione, non la prestazione. È essenziale sottolineare che è possibile creare relazione con l’animale solo partendo da un presupposto indispensabile: il rispetto.
Il rispetto reciproco implica un’attenzione allo spazio dell’altro, alle sue comunicazioni, ai suoi segnali e ai suoi bisogni; la costruzione di questo rapporto richiede tempo, dedizione, attesa e comprensione.
Il rapporto con il cavallo, all’interno di un contesto terapeutico, risulta ricco di valenze affettive, reciproco ascolto e rispetto. Favorisce la propositività comunicativa, il riconoscimento e la costruzione del proprio sé, rinforzando la fiducia nelle proprie capacità, ma anche un ampliamento dei vissuti esperienziali che favoriscono il superamento delle paure e la conquista di un più alto grado di autonomia con conseguente miglioramento della qualità di vita.
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