L’attività del CREC

Mi presento: sono il Gen.B.(r) dei CC. Tommaso Bruni, Presidente del CREC dal giugno u.s., e desidero sensibilizzare e illustrare la meritoria attività sociale di questo Centro che, nato dalla volontà di alcuni Soci del Lios Club Capitolium nel lontano 1984, è divenuto una Onlus nel 2009.

L’ippoterapia, è stata ed è tuttora,una delle più significative e concrete attività svolte da questo Lions del Distretto 108L e si propone la riabilitazione dei diversamente abili, mediante l’uso del cavallo considerato vero mezzo terapeutico. Questo tipo di riabilitazione, trova utile applicazione nei soggetti con disabilità neuromotoria, psichica, cognitiva e, può essere anche valido strumento rieducativo per soggetti con disagio sociale e tossicodipendenze. E’ fuor di dubbio che, per tale attività occorrono centri adeguatamente attrezzati, una rigorosa metodologia e una equipe di professionisti con preparazione specifica. Voglio precisare che l’ippoterapia non è sinonimo di riabilitazione equestre ma è una delle discipline che la compongono.

Attualmente le nazioni che utilizzano la riabilitazione equestre sono più di 50 e fanno capo alla organizzazione internazionale denominata “ The Federation of Riding for the Disabled International “, mentre a livello nazionale abbiamo l’ ANIRE ( Associazione nazionale italiana per la riabilitazione equestre ) dove peraltro vengono abilitati gli operatori del settore.

La riabilitazione presenta tre caratteristiche: è un insieme fra terapia e sport; consente alla persona con disabilità di entrare in contatto con la natura attraverso il cavallo e l’ambiente nel quale esso si muove; viene svolta in gruppo, favorendo l’integrazione sociale.Il mio principale obiettivo, attraverso questo scritto, è quello di rendere giustizia all’attività di questi operatori, alla loro passione nel dedicarsi con entusiasmo a rendere un po’ felici questi cavalieri i cui genitori sono altrettanto contenti dell’attenzione che dedicano ai loro cari.Voglio perciò soffermamisu due fatti accaduti qualche settimana fa, per far capire a tutti cosa voglia dire aiutare i diversamente abili.Una signora, attraverso un giro di conoscenze, mi chiede un aiuto terapeutico mediante l’ippoterapia per la figlia di 5 anni affetta da autismo. Salto tutti i preliminari ma evidenzio l’approccio di professionalità, umanità e affabilità degli operatori che subito hanno cominciato a rendersi utili con la bimba; vedendo la scena mi sono commosso ed ho chiesto scusa. Altro caso vissuto: osservare l’espressione di felicità di una madre nel vedere la propria figlia non deambulante e con un forte impedimento alla vista e all’udito che, mentre pratica l’ippoterapia sorretta da tre operatori, manifesta la gioia attraverso la contrazione dei muscoli facciali.

Questo è il vero CREC, aiutare chi soffre, essere disponibili.

Credetemi, non avevo idea delle potenzialità che gli operatori sono in grado di esprimere ed ho visto la voglia di fare , di quello che stanno facendo e, non mi stanco mai di dirlo, a favore di persone così duramente colpite dalla vita.

Gen. Tommaso Bruni



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